2012, Maggio, Domenica 13
(…continued)
Sembra una cavolata ma è un piatto squisito, sarà che il cavolo non ci va. Poi per carità vado pazzo anche per la ribollita fiorentina che è proprio a base di cavolo. Per la cazuela c’è la variante con il pollo invece della carne da bollito, i puristi dicono che tale variante la si fa senza la zucca, Marcia invece mi ha detto che la zucca ce la mette lo stesso perché una cazuela non è cazuela senza la zucca, e io direi che può avere ragione, e una cazuela senza zucca più che cazuela ti diventa appunto una cavolata, nonostante il cavolo non ci sia. Ma voglio dire, anche nella cazuela non ci sta niente che si chiami cazu.
Marcia è divertente, ha forse una cinquantina d’anni ed è una gran chiacchierona. Mentre pranzavamo tutti e tre ha tirato fuori che secondo lei io sono sputato a Marc Anthony, un cantante che io prima di venire in Cile non avevo mai sentito nominare, e comunque è l’idolo di Marcia. Allora mi ha fatto le foto con il suo cellulare nuovo con tanto di touch screen per fare un po’ di invidia alle sue amiche. Così ora mi si sta spacciando per un cantante famoso che nemmeno conosco.
Sono andato a letto prestissimo ieri sera, poco dopo le nove sono crollato. Mi sono svegliato alle tre e mezza di mattino e non sono più riuscito a prendere sonno. La giornata è cominciata male già da lì. Credo di aver fatto il pieno di sfiga oggi, così conto di rimanere immune per un po’ di tempo. Il programma per oggi era di andare a mio zio Gigino in quanto invitati da Maria Olga per una riunione familiare in celebrazione della giornata della madre, che chi si interessa a ‘ste cose sa che è stato 3 giorni fa, ma qui in Cile è una specie di secondo Natale e va sostenuta perché aiuta il consumismo, è da un mese che in TV rompono i coglioni per farti comprare torte, cioccolata, vestiti e cellulari a tua madre. E per darti modo di spendere di più la celebrazione è stata spostata a domenica, geniale no? Hanno duplicato le celebrazioni e quadruplicato il periodo di spesa con una semplice annotazione in calendario.
Comunque, cercando di aggiustare i miei occhiali nuovi che mi stavano larghi, ho piegato le parti sbagliate e sono riuscito a staccare un bordo della montatura dalla lente, non si nota niente se non lo sai che è staccato, ma sull’occhiale nuovo che hai aspettato mesi perché ti arrivasse per posta è una cosa che anche se non si vede lo senti dritto in mezzo al cuore.
Bella la riunione familiare, il pranzo era un pollo al cognac preparato ovviamente da Marcia credo già il venerdì, ma quando mangi qualcosa del genere vorresti farlo con degli occhiali in perfette condizioni. Non c’è storia, è tutta un’altra cosa.
Il colpo di grazia è arrivato quando è giunto il momento di cambiare la ventola al mio caro PC, il mio strumento di lavoro letterario, ventola che avevo ordinato con mio zio la volta scorsa in cui ero stato a Santiago, a fine marzo. La ventola era uno dei motivi principali, oltre al compleanno di mia nonna, per cui sono tornato a Santiago, facendolo anche con parecchio anticipo sugli altri miei impegni. L’altro motivo principale erano gli occhiali. Mio zio ha smembrato il mio povero pc tossicchiante e al momento di mettere la ventola si accorge che il ricambio non entra… dopo minuti di perplessità e cordoglio mi accorgo che c’era un piccolo codice sotto al modello, in un carattere piccolissimo quasi quanto quello delle clausole dei contratti che ti fanno firmare per aprire un conto corrente. E tale microscopico codice mi accorgo con raccapriccio essere differente tra la ventola deceduta e quella nuova fiammante giunta espressamente dal Singapore dietro un pagamento di 18.28 dollari americani. Ho dovuto affrettare l’accettazione di simile lutto per tornare su ebay e trovare il pezzo giusto, al prezzo di 9.44 dollari americani. Mi toccherà rimanere a Santiago qualche giorno in più rispetto al previsto per effettuare il cambio, non posso rimandare visto che la ventola si ormai è completamente paralizzata.
Rimango a Santiago, con l’occhiale nuovo che non è più nuovo, con il PC profumatamente strapagato a Steve Jobs che non funziona (non fa il suo job) come deve, internet che fa schifo mentre io continuo a pagare la bolletta della mia ADSL di Valparaíso, una ventola pagata il doppio e che non mi serve e l’acquisto di una seconda ventola di cui dovrò pagare un trasporto speciale. E questi, per me, sono motivi sufficienti per farmi diventare tirchio al punto da bestemmiare sui due euro spesi ieri per andare a tradurre un testo dall’inglese in pieno, schifosissimo, centro di Santiago.
Ma guardiamo il lato positivo, la cazuela era buona e abbiamo messo la ventola che non serve in vendita su internet, e spero che il cosmo mi conceda anche solo una parte del culo che in questi giorni mi ha spietatamente negato, si sa mai che da quella vendita ci faccia più soldi di quelli che sto spendendo per aggiustare il PC. Mi accontento di soli due euro di guadagno.
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