2012, Maggio, Mercoledì 16
Ho scoperto che la musica è meglio del sesso. Senza se né però. La musica è meglio, punto. Sarà per questo che le uniche due fidanzate che ho avuto in tutta la mia vita fanno il conservatorio. Una di loro è già in Germania, l’altra ci andrà molto presto.
È da ieri che mi sto ascoltando il Presto dell’Estate di Antonio Vivaldi… è tutta colpa di una pubblicità TV in cui un ragazzino suona il violino, ma non è quello il punto. Il punto è che c’è molto più calore umano nella musica, così come in ogni altra forma d’arte, che in qualsiasi attività erotica. L’arte degli esseri umani è sempre un’espressione d’amore per la vita, per la bellezza, per l’umanità stessa che, tuttavia, concede così poca attenzione all’Arte. Un’opera d’arte che non sia frutto di un amore estremo non è un’opera d’Arte. E opere di questo tipo vengono create sempre nel più disinteressato dei modi, per generosità, per espressione massima di tutto ciò che rende umano un essere Umano. E un’opera d’Arte è eterna, perfetta. Il sesso invece dura massimo qualche minuto (qualche ora nel mio caso, ma neanche questo è il punto…), ed è così difettoso che devi ripeterlo parecchie volte per migliorarlo, per dargli un senso. Se è fatto bene. Se è fatto male allora meglio non ripeterlo per niente.
La giornata di domenica avevo ascoltato poca musica… sarà anche quello che mi ha depresso. E quella notte ho dormito dodici ore. Un sonno inquieto, non leggero e superficiale, in cui ho passato molto tempo a fare sogni. C’era PL in gran parte di tutti quei sogni. Non saprei dire con certezza se sono ancora innamorato di lei, però so che PL è l’ultima donna di cui sono stato innamorato, e dall’ultima volta che ci siamo visti non ho avuto alcun interesse in altre donne. Cioè sì, ovviamente ho sempre interesse nel conoscere una donna, ma nessuna di quelle che abbia incontrato ha destato in me sufficiente interesse tanto da spingermi ad avvicinarmi e fare il minimo sforzo per conoscerla.
Non avendo ricevuto notizie di PL da settimane ormai avevo cominciato a inquietarmi, a sentirne la mancanza più del solito… e così la notte di domenica più che dormire un sonno riposante ne ho passato una inquieta a sognarla.
La mia speranza quando mi sono svegliato era di avere ricevuto un suo messaggio su Skype, Facebook, e-mail, o piccione viaggiatore… invece non c’era niente. Le avevo scritto l’ultima email circa una settimana prima e, a rischio di sembrare ossessivo (cosa che ormai non sarebbe poi così lontana dal vero), le ho scritto un’altra email. Giusto per farle sapere che mi mancava, e raccontarle che l’avevo sognata.
Da giornata trascorsa esemplarmente nella depressione non ho fatto molto oltre a guardare la tv, parlare con mia nonna e scrivere qualcosa. E non sono neanche sicuro di avere scritto qualcosa. Meno male è arrivato Enrique la sera a portare un po’ di distrazione.
Eravamo lì a guardarci la tv tutti e tre, quando Enrique che teneva l’occhio sull’orologio mi dice all’orecchio che è passata mezzanotte ed era il compleanno di mia nonna. Così mi manda a prendere il Grand Marnier dell’altra volta e mia nonna, distratta dal suo gioco di solitario al PC, pensa che è il solito aperitivo serale che mi prendo con Enrique e ci dice che una volta tanto ci fa compagnia pure lei. Invece quando arrivo con i bicchieri la sorprendiamo facendole gli auguri, non si era accorta di niente e si scioglie in lacrime. Felice di aver raggiunto il traguardo dei suoi 80 anni, ci confessa che il motivo per cui era stata così giù di morale nei mesi scorsi era che aveva avuto paura di non arrivarci che qualcosa avrebbe potuto capitarle. Invece ce l’aveva fatta.
E poi è arrivata la giornata di martedì. Prima di deprimermi ancora ho voluto pazientare almeno il tempo di guardare la posta elettronica, cosa che ho fatto prima sia della colazione che della doccia. E, lì, c’era l’email di PL, a rassicurarmi che andava tutto bene come sempre, mi racconta che non era andata in Giappone come avevo pensato e che era rimasta in Francia a sottoporsi a chirurgia per sistemare un po’ la sua salute. E che le mancavo tanto.
Poi accendo Skype, e anche lì mi ritrovo due suoi messaggi appena arrivati, ma lei non è più online. Faccio appena in tempo a guardare 5/12 sulla data convinto che mi abbia scritto sabato sera e attacco subito a risponderle con un messaggio che è ancora più esteso dell’email che le avevo inviato, per dirle che l’email di lunedì l’avevo scritta appunto senza aver potuto leggere il suo messaggio scritto appena due giorni prima.
Dopo aver premuto invio la prima volta guardo meglio la data del suo messaggio.
(To be continued…)