Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for luglio 2012

2012, Maggio, Giovedì 10.

(…continued)

Portate pazienza, forse un giorno vi spiego perché sembra che, apparentemente, sia il padre a portare il nome con il diminutivo, in realtà è l’opposto…

Riprendendo il discorso del dire a una ragazza che è brutta, dicevo che mi è venuto in mente mio cugino perché una delle ultime volte che sono stato a casa con lui, per il compleanno di sua sorella, Maria Trinidad detta Trini, ha detto alla propria fidanzata, Constanza detta Cony, che senza gli occhiali è brutta. Lei ha “soprasseduto”, per usare un elegante, succinto e vago eufemismo, ma ovviamente non credo ci sia rimasta benissimo. Ho pensato che questa mia massima Wildiana dovrò dirgliela e spiegargliela non appena si presenterà occasione.

La seconda cosa profonda che volevo scrivere me la sono dimenticata, e perciò mi rimane solo da annotare che questo fine settimana sarò finalmente costretto a uscire di casa: sabato ho una riunione con i membri del Movimento Raeliano (di cui faccio parte da quasi tredici anni), domenica siamo invitati a pranzo con mia nonna dalla mia zia politica Maria Olga, madre di Luis detto Gigi e moglie di Luis detto Gigino. Martedì invece è il compleanno di mia nonna, e siamo invitati sempre da Maria Olga a prendere il tè.

PS: Ah, proprio mentre stavo per chiudere il PC mi sono ricordato della seconda cosa profonda che volevo scrivere:

2.- Devo delle scuse al mio diario se anche nei prossimi giorni gli dedicherò poco interesse, ma per ora sono davvero avvinto nel prendere per il culo i miei futuri lettori durante una buona fetta del capitolo dodici.

Read Full Post »

2012, Maggio, Giovedì 10.

Sembra che non ho scritto in questi giorni… e invece no, ho finito l’undicesimo capitolo del mio romanzo e ho brillantemente superato la sindrome da pagina bianca del dodicesimo. Siccome mi sono fatto prendere dalla scrittura, è successo che sono stato sempre qui in casa con mia nonna, ad alzarmi nel pomeriggio inoltrato e poi mettermi a scrivere.

La connessione mobile a internet fa sempre schifo perciò anche se avessi scritto regolarmente il diario non avrei potuto aggiornare su Facebook. I miei cinque lettori manzoniani sono diventati veramente cinque… cioè, li ho fatti diventare io cinque taggando le poche persone con cui mi sento a mio agio nel pubblicare quest’opera allo stato di lavori in corso.

Purtroppo oggi non sono riuscito ad andare oltre le 449 parole con il mio romanzo, e visto che il sonno sta arrivando e non so come continuare, sto sfogando un po’ di pensieri su questo diario.

C’erano un paio di cose profonde che volevo rendere eterne:

1.- “Dire a una ragazza che è brutta è il secondo errore più grave che puoi fare se sei interessato a lei. Il primo è dirle che è bella.”

Può sembrare una stupidaggine o un un scimmiottamento di un Oscar Wilde dei poveri (o degli etero), ma ha il suo perché, mi è venuta in mente mentre pensavo ad uno dei personaggi del succitato capitolo dodicesimo, una bella ragazza che porta gli occhiali (cioè glieli farò indossare tra un po’, oggi al suo debutto si presenta al protagonista con le lenti a contatto).

Insomma, questa bella ragazza, che con gli occhiali dovrebbe diventare ancora più sexy, mi ha fatto venire in mente mio cugino Luis, detto Gigi, figlio di mio zio Luis detto Gigino.

(To be continued…)

Read Full Post »

2012, Maggio, Domenica 6.

(…continued)

Povero, del terzo mondo, ma moderno. Nel senso che puoi andare nelle baraccopoli, vedere tanto di antenne per la TV satellitare ovunque e smartphone in mano a tutti. I maiali però non ci sono ovviamente. A dire la verità nelle baraccopoli ogni tanto spariscono anche i gatti, ma quello è un’altro discorso. In Cile c’è un modo di dire che tradotto è all’incirca “farsi rifilare gatto per lepre”. Ognuno tragga le proprie conclusioni. Cavolo, i gatti in periodo di magra spariscono pure a Valparaíso

Comunque, stando alla ricetta di Enrique, che ha espresso l’intenzione di prepararci le sue prietas artigianali quest’inverno, per fare l’insaccato dobbiamo farci dare una damigiana di sangue suino. A quanto mi ha detto basta rigirarlo appena “estratto” per evitare la coagulazione. Shaken, not stirred, lo preferirebbe qualcuno. Poi il sangue si mischia con della cipolla tritata finissimamente, pepe, sale, circa una terza parte di latte vaccino e pezzettini di noce che sono il tocco di classe. L’ingrediente segreto però è il grasso del peritoneo del maiale. Voglio vedere come fa a trovare un simile rifiuto chirurgico, se già è difficile rimediare la famosa damigiana ematica. Le prietas che si trovano ovunque, invece, usano la pancetta, e il budello per insaccarle è quello di vitello o di agnello, robetta da signorine. Per fare le cose fatte bene bisogna usare il budello di porco, che è più spesso e, come mi ha detto Enrique, è orribilmente irregolare, una schifezza a vedersi, ma tutto un altro sapore.

Chissà che sapore ha il budello gatto, mi chiedo. E sicuramente se lo chiederanno anche i miei cinque lettori.

Ah, poi l’ho assaggiata quella vodka all’arancia. Scommetto che sarebbe stata anche buona se tra gli ingredienti ci fosse stata la vodka. O l’arancia.

Read Full Post »

2012, Maggio, Domenica 6.

Ho sonno e proprio non mi va. Anche questa volta ho applicato l’ormai consueta regola di dedicarmi al diario solo dopo aver esaurito le energie disponibili per il romanzo. Ammetto però che il diario è nato quasi nella situazione opposta, cioè come qualcosa da scrivere in modo da stimolare la voglia a dedicarmi al romanzo, e ha pure funzionato. Però, anche se adesso non mi va, lo devo fare perché squadra che vince non si cambia, e metodo che funziona lo devi applicare. L’esercizio sta dando i suoi frutti, impigrirsi adesso sarebbe la cosa peggiore.

Con Enrique in casa il tempo da dedicare alla scrittura durante il giorno sparisce, e così mi sono ritrovato a iniziare l’attività letteraria dopo che tutti sono andati a letto. “Perché?” chiederete, che c’entra il fidanzato di mia nonna con il mettersi alla tastiera e battere i tasti un po’ come capita? C’entra perché Enrique è un gran chiacchierone. A essere equi dovrei dire che è un ottimo conversatore. È pieno di aneddoti e di opinioni, ed è un grandissimo conoscitore ed estimatore del tango, è forse la più completa enciclopedia ambulante a riguardo. Farebbe sfigurare di brutto il padre di Betty la fea. Cercate su internet se non sapete a cosa mi riferisco, non posso mettermi a spiegare sempre tutto.

Oggi mi ha raccontato, tra le altre cose, di quando aveva la macelleria con la madre e faceva un’insaccato che qui si chiama “prieta”, che non lo faceva sempre, giusto quando aveva tempo e voglia da dedicargli. Il procedimento infatti è piuttosto laborioso e lui, che è estremamente preciso per fare le cose , ovviamente doveva dedicargli tutto il lavoro necessario.

Parlavamo del fatto che oggi giorno è difficilissimo trovarne di buone, fatte come si deve, visto che è un prodotto originariamente artigianale ma con la commercializzazione massiva la qualità e la ricetta tradizionali sono andate quasi del tutto perse. Io stesso ne compro ogni tanto quando mi va di mangiare qualcosa di “speciale”. Si tratta di sangue di maiale speziato e cotto come insaccato.

La difficoltà maggiore per poterle fare attualmente è dovuta al fatto che non puoi sperare di trovare il sangue di maiale facilmente come una volta. Sicuro che in Italia è più facile, lì nei paesini è facile trovare gente che ha i maiali. Qua no, il Cile è un paese moderno.

(To be continued…)

Read Full Post »

2012, Maggio, Sabato 5.

(…continued)

Ho fatto un soffritto di condimento per le lenticchie ultra sciape di mia nonna. Adesso il correttore mi sta davvero facendo incazzare, non mi prende nemmeno “sciape”, ma l’ho appena aggiunto al dizionario del processore di testo, così almeno risolviamo definitivamente il problema. Comunque, a proposito del cucinare, devo dire che fa una certa impressione stare lì in cucina con tua nonna e ritrovarti davanti alla sconcertante evidenza che cucini meglio di lei. Per carità, lei è bravissima a preparare certe cose, dolci e infornati principalmente. Io i dolci non li faccio perché gli ingredienti costano troppo, e il forno non lo uso perché consuma troppo gas. Be’, anche per il fatto che fare quelle cose richiede tempo e mi rompe le palle… ma soprattutto è il fatto del gas.

Dicevo, cucinare meglio di tua nonna fa un certo effetto quando sei abituato alle nonne italiane che fanno delle cose miracolose quando invitano la famiglia a pranzi e cene da loro. Io qualcosina in cucina l’ho dovuta imparare, se no morivo di fame. Mia nonna invece è sempre stata abituata ad avere la domestica in casa o a mangiare fuori… beata lei che quella vita l’ha potuta fare così a lungo da non avere mai imparato nemmeno a fare un po’ di sugo in padella. Quindi oggi ho cucinato soprattutto io, epperò ha mangiato soprattutto lei. Cioè, in realtà sono io che ho mangiato più lenticchie, ma non parlo di un fatto di quantità assoluta, quanto di bisogni personali. Mentre io facevo il condimento che desse un senso all’esistenza di quelle lenticchie, mia nonna ha bollito un broccolo, e meno male che l’ho praticamente costretta a spezzarlo in rametti, se no il broccolo era ancora lì, tutto intero, a resistere tenace alla cottura al vapore. E sono stati proprio i broccoli che hanno stonato la giornata… mia nonna se n’è fatti fuori più della metà, e verso le sei di sera, poco prima che arrivasse Enrique, già era di pessimo umore perché si sentiva male e gonfia per l’indigestione da broccoli.

Quando le capita di sentirsi così è una tragedia, sono rimproveri e lamentele a mitraglietta come ti muovi. Per esempio quando è arrivato Enrique ho tirato fuori il Grand Marnier per farci un brindisi con qualcosa di buono. Non vi immaginate le cazziate perché non avevo rimesso SUBITO a posto la bottiglia, o perché avevo preso i bicchierini sbagliati, o perché avevo osato proporle un bicchierino di vodka all’arancia per aiutarla con lo stomaco.

Però quel Grand Marnier importato dalla Francia era davvero spettacolare, una roba di classe e tutto sommato il bilancio dell’esperienza alcolica di oggi è positivo.

Anche il bilancio del romanzo oggi è positivo, quello di internet invece fa cagare, in special modo oggi.

Read Full Post »

2012, Maggio, Sabato 5.

Ho appena finito di buttare giù un migliaio abbondante di parole nel mio romanzo e mancando nuovamente poche ore all’alba, mi ritrovo con il cervello che fatica a fare uso del linguaggio. Tanto più facile sarebbe regredire in questo momento a un tipo di comunicazione animale. Un grugnito: ho fame, due grugniti: togliti di mezzo, niente grugnito: meglio che sono io che mi tolgo di mezzo… ecc.

La lotta per la sopravvivenza è decisamente più complessa e incasinata se ti tocca esprimere concetti come “Perché diavolo la mia residenza è ancora in Italia nonostante abbia a più riprese sollecitato in ambasciata affinché venisse trasferita all’estero?” oppure “Ho bisogno di una connessione a internet che mi permetta per lo meno di cercare termini come «convoluto» o «lapillo» su google, se no qui mi saltano i nervi, e finisco per regredire a comunicare per mezzo di grugniti”.

Tra l’altro anche i miei capelli oggi hanno assunto un aspetto più animalesco, dopo che ieri li ho lavati con l’aceto. Sì, lo so che sembra una cazzata, ma da quando avevo smesso di usare sciampo e sapone il mio livello di igiene ho notato essere di molto migliorato. È più di un anno ormai. Solo che quando avevo iniziato avevo i capelli corti, adesso sono lunghi e di tanto in tanto lo sciampo serve. Sto scoprendo sperimentalmente che ormai nemmeno il buon vecchio aceto (bianco, industriale e completamente finto come quello che ti vendono nei supermercati qui, quindi a rigore non è nemmeno di quello vecchio…) può bastare a dare ai miei capelli un aspetto decente.

Ma chissenefrega dell’aspetto decente, giusto? Giusto. Ma domani io lo sciampo me lo faccio lo stesso. Così, senza nessun motivo in particolare, se non quello di trasgredire.

Oggi sabato finalmente non mi sono dovuto sorbire le telenovele pomeridiane di mia nonna, e fanculo al correttore ortografico che mi segna sia “telenovele” che “fanculo”. Invece la telenovela serale era carina, ho notato che è ben scritta, ben recitata, ben diretta, una commedia brillante, divertente, esilarante. Quando sto con mia nonna la TV diventa una parte importante della vita. Io la TV non la guardo mai, la ragione principale è che non mi va di sprecare corrente elettrica per rincoglionirmi in quella maniera, ma oltre alla mia tirchieria ci sono altri motivi. Come per esempio il fatto che la TV qui in Cile riesce a fare più schifo che in Italia. Un trash assurdo, una sovrabbondanza di reality e di calcio che ti fa venire dubbi sul fatto che l’essere umano abbia davvero sviluppato un sistema di linguaggio evoluto.

E insomma nonostante oggi le telenovele non ci fossero, oggi pomeriggio ci siamo guardati una specie di reality in cui un “famoso” va a vivere con una famiglia “del popolo”. Il famoso in questione nella trasmissione di oggi era una valletta siliconata. Ma pareva una persona simpatica e generosa, quindi posso dire che non è stato solo il fascino del silicone a tenermi davanti alla TV, e il naso mi cresce solo a metà.

Per il resto ho passato l’aspirapolvere, aiutato a lavare i piatti e cucinato.

(To be continued…)

Read Full Post »

2012, Maggio, Venerdì 4

(…continued)

La grande importanza di tale pacco dipende dal fatto che dentro c’erano degli occhiali nuovi regalatimi da una conoscenza di mio fratello, anche questa ovviamente al corrente del pacco, che ovviamente adesso si capisce perché ho definito famoso. In realtà quegli occhiali meriterebbero un racconto tutto loro, un racconto fatto di avventure, imprevisti, amori e tradimenti… ma per rispetto verso le persone coinvolte mi vedo costretto a tacere, e magari a scrivere qualcosa di pertinente a questo diario.

Come mi avevano detto lì all’alimentari, meno male che mia nonna è rimasta qui a Santiago perché aveva un’aspetto parecchio affaticato… improvvisamente dimostrava buona parte degli ottanta anni che compie tra dieci giorni. Arrivati a casa mi racconta che in mattinata era stata un po’ sbadata con la pillola per la pressione, e non sapeva più se l’aveva presa una volta, se l’aveva presa due volte, o se non l’aveva presa per niente. Poi oggi mi racconterà invece che era un po’ di giorni che la prendeva un po’ quando le pareva, perciò questa mattina era passata a in farmacia a farne scorta per prenderla disciplinatamente. Ieri mi aveva detto di sentirsi stanca, poco lucida, e in effetti al misurarsi la pressione ce l’aveva non solo alta, ma irregolare al punto che ogni nuova misurazione era una sorpresa.

Al vederla così le ho detto di andarsi a stendere e l’ho guidata a fare una meditazione. Era la prima volta che gliene guidavo una, e poi ho cercato di ripeterle i concetti e spiegarle come funziona in modo che potesse imparare a farsela da sola, perché in effetti, finite le meditazioni che le ho fatto fare è saltata in piedi come una molla, ha detto che non si sentiva così bene da un sacco di tempo, si è messa a preparare il pranzo e in cucina mi ha pure fatto vedere che riusciva a saltare… Be’, meno male che la meditazione ha funzionato allora, alla faccia di tutti quelli che per avere lo stesso effetto spendono una fortuna in coca.

La sera abbiamo telefonato a Enrique e abbiamo guardato la TV. Mia nonna mi ha chiesto di darle una pulita al computer, ché la sua versione pirata di Windows cominciava a fare i capricci. Ho cancellato applicazioni senza pietà, portandomi via anche qualche driver che non avrei dovuto e che oggi mi è toccato reinstallare, ma pare che il computer va meglio, e adesso mia nonna può tornare a intasare di catene di Sant’Antonio la posta di gran parte dei suoi contatti cibernetici. Poi ho scritto qualcosa e sono andato a dormire.

Mi sono svegliato dodici ore dopo, con la sensazione di essere un po’ ammaccato, con i muscoli indolenziti per il tanto trascinare valigie in giro, ma riposato. Ho cercato per ore di far funzionare Facebook per aggiornare la pubblicazione di questo diario usando la mirabolante chiavetta di internet mobile di mia nonna. Non capisco come fa lei a mandare allegati pesantissimi a destra e sinistra con una tale frequenza mentre io faccio fatica a loggarmi al mio profilo per inviare un po’ di testo… Nel rivedere quello che ho scritto mi sono accorto che due giorni fa ho usato il verbo passeggiare transitivamente, al che mi è sorto il dubbio e mi sono andato a cercare informazioni su google e sul mio sinonimi e contrari che mi sono portato dall’Italia. A quanto pare passeggiare è un verbo intransitivo, tranne il rarissimo caso letterario in cui sta a significare percorrere, ma in nessun caso puoi dire che qualcuno passeggia i cani, come ho scritto io. Il fatto è che in spagnolo invece sì è un verbo transitivo, proprio come nell’inglese e forse anche nel francese. Ma non l’ho corretto. Lo lascio così per amore di autenticità.

Domani viene Enrique, ed è pure ora che la smetto di riversare idee sconnesse sulla tastiera perché sono le cinque del mattino, e già lo so che con lui farò come sempre la figura di quello che dorme tutto il giorno.

Read Full Post »

Blog Affitti

Tutto quello che vorresti sapere sulle locazioni - a cura di DATOS

Dalia AlNajjar

A glimpse to what is in my mind.

Tattooed Heroine Magazine

The Path of the Powerful Woman

Harwitum Italia

Harwitum Italia

Vivere in Cile

Cile un paese tutto da scoprire

Aikido Italia Network

Libera Comunità di Aikido Italiana

SaRa Stampa

A volte una sola lettera cambia il significato di un'intera parola!

franheal

Messages of Love and Healing

Radio Spada

Radio Spada - Tagliente ma puntuale

lakupoladellapolitikaaisoladellefemmine

The greatest WordPress.com site in all the land!

EFTwebcamp

Un mondo di informazioni su Emotional Freedom Technique

Dott.ssa Francesca Marzano ginecologa a Roma

Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Procreazione Medicalmente Assistita Omeopata

ARMANDO SPEDICATO NEWS

ARMANDO SPEDICATO NEWS - INFORMATORE LIBERO Questo Blog, ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n.62 non rappresenta una testata giornalistica, in quanto sarà aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale. Alcune delle immagini qui inserite sono tratte da Internet, citandone la fonte; Nel caso che la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo e saranno subito rimosse. Gli argomenti trattati dal blog sono frutto di riflessioni personali, qualora urtassero la suscettibilità di qualcuno siete pregati di segnalarlo. Si ricorda ai lettori, che in caso di commenti atti a contestare o denigrare quanto scrivo nel Blog ed il sottoscritto, risulta obbligatorio indicare nome cognome e città di residenza, corrispondenti alla persona fisica che li scrive, pena l'eliminazione dei commenti stessi in fase di moderazione. Infine si informa che eventuali commenti, non attinenti al tema proposto negli articoli, non saranno pubblicati. .................................................................... Attenzione per chi volesse sostenere ed aiutare nella diffusione puo' fare un versamento su PostePay EVOLUTION n. 5333 1710 3601 5440 ( codice iban it411k0760105138209118109120 ) intestata a spedicato armando cod. fiscale SPDRND67A27H501G ................. Grazie a tutti SITO : https://armysoftport.wordpress.com/

Michela Marzano

Se non avessi attraversato le tenebre, forse non sarei diventata la persona che sono oggi. Forse non avrei capito che la filosofia è soprattutto un modo per raccontare la finitezza e la gioia

Diario privato di un amico segreto

Se i Grandi lo hanno avuto ci sarà un motivo !

I Aloha Molokai

Renewable energy on Molokai

Briciolanellatte Weblog

Navigare con attenzione, il Blog si sbriciola facilmente

NeuroHealing

Al servizio della tua evoluzione

Dreamer Of Perfection

This WordPress.com site is the cat’s pajamas

Diario di una geniaccia

50 kg di inutilità e simpatia folgorante

meunexpected

"...ma se,senza lasciarsi affascinare, il tuo occhio sa tuffarsi negli abissi,leggimi e impara ad amarmi!"

WordPress.com News

The latest news on WordPress.com and the WordPress community.